mercoledì 20 ottobre 2010
sabato 11 settembre 2010
lunedì 28 giugno 2010
GAY: ASSOCIAZIONE 3D, DELUSI DA PRIMI MESI SEGRETERIA BERSANI (ANSA)
GAY: ASSOCIAZIONE 3D, DELUSI DA PRIMI MESI SEGRETERIA BERSANI (ANSA)
BOLOGNA, 28 GIUGNO
L'Associazione 3D (Democratici per pari Diritti e Dignita' di lesbiche, gay, bisessuali e trans) - composta da iscritti, non iscritti, simpatizzanti o semplici elettori del Pd che chiedono un impegno sui diritti Lgbt - si dice in una nota ''profondamente delusa dai primi nove mesi di segreteria Bersani''. ''Il partito non e' stato capace di elaborare alcuna posizione condivisa - afferma il presidente Carlo Santacroce - e intanto e' proseguita la ridda di gaffe e dichiarazioni contrastanti e inopportune che determinano la non credibilita' del Pd anche su questi temi''. L'associazione ha reso noto di aver scritto a Bersani una lettera aperta ''per ricordargli come sia stato lui stesso, al Congresso di Arcigay di febbraio, a indicare la strada giusta per iniziare ad affrontare queste tematiche, promettendo la nomina di un nuovo responsabile 'Diritti' (vacante da quando Catiuscia Marini e' divenuta Presidente dell'Umbria), l' inserimento dei temi Lgbt nei momenti di formazione del partito, nonche' la costruzione di un luogo di discussione per le tematiche legate all'art.3 della Costituzione''. '''Siamo stanchi di attendere', dicono gli iscritti di 3D: ''Se a un anno dalla nomina di Bersani a segretario non saranno state mantenute neanche queste promesse, dovremo prendere atto di come il Pd continui a evitare il confronto per evitare le divisioni. In quel caso, il 7 novembre prossimo, dovremo cambiare il nostro rapporto collaborativo con il Pd e lo faremo pubblicamente in una sorta di 'funerale dei diritti' nel Partito Democratico''. ''Da quel momento il Pd sara' sempre meno democratico - concludono gli iscritti di 3D - e sara' sempre piu' distante dalle parole del Presidente della Repubblica che il 17 maggio, Giornata contro l'omofobia, aveva dichiarato: 'la lotta per i diritti di gay e lesbiche deve essere in Italia una lotta di tutti, come lo e' stata la lotta per i diritti delle donne, poiche' si tratta di una questione di principio'''. (ANSA).
Lettera aperta a Pierluigi Bersani
Caro Segretario Bersani,
come sai siamo un’Associazione composta da iscritti, non iscritti, simpatizzanti o semplici elettori del Partito Democratico che, a prescindere dal proprio orientamento o dalla propria identità sessuale, si sono uniti perché vorrebbero che il PD si occupasse adeguatamente, come gli altri partiti europei di centrosinistra e non solo, delle tematiche riguardanti i gay, le lesbiche, i transessuali e i bisessuali che vivono nel nostro Paese. Abbiamo deciso di scriverti una lettera aperta dopo averti più volte chiesto un incontro e sollecitato prese di posizione nette. Non ci è pervenuta alcuna risposta.
Vogliamo iniziare questa lettera richiamando le parole che il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ci ha rivolto all’incontro che ha voluto avere con le Associazioni LGBT lo scorso 17 maggio, Giornata internazionale contro l’omofobia. Napolitano ha affermato che “la lotta per i diritti di gay e lesbiche deve essere in Italia una lotta di tutti, come lo è stata la lotta per i diritti delle donne”. “Si tratta, infatti” ha proseguito Napolitano “di una questione di principio”.
Potrebbe sembrare un’affermazione banale, ma purtroppo così non è: non lo è in generale per la politica italiana, non lo è nemmeno per il Partito Democratico.
In questi mesi abbiamo trovato in diverse parti del Paese grande vicinanza e consensi nella base del PD, raccogliendo tra iscritti e dirigenti oltre 2.000 firme per la nostra campagna “PD=Pari Diritti”, in cui chiediamo al PD di impegnarsi, come da 15 anni ci chiede l'Europa, per l'estensione del matrimonio, o di un istituto giuridico equivalente, alle coppie gay o lesbiche. Sempre a livello locale, abbiamo ormai consolidato un ottimo rapporto con diverse realtà territoriali, tanto che abbiamo ottenuto il riconoscimento formale dal PD di Bologna ed avviato il riconoscimento con il PD dell’Emilia-Romagna. Al contempo, non possiamo nascondere una profonda e unanime delusione per le posizioni politiche nazionali durante questi mesi di Segreteria da te guidata.
È purtroppo sotto gli occhi di tutti come, sino ad ora, il PD non sia riuscito su questi temi, ad assumere, non tanto la visione progressista ed europea da noi auspicata, ma neppure una posizione univoca. In questi anni, e in particolare negli ultimi nove mesi non si è arrestata la ridda di posizioni personali, distinguo e gaffe istituzionali che purtroppo sembrano caratterizzare l’attività del PD a tale riguardo.
Per elencarti solo gli episodi più recenti, pensiamo in primo luogo alla gravissima vicenda di Udine, dove una bella campagna di Arcigay contro l’omofobia, patrocinata dallo stesso Sindaco PD e attaccata nelle strade da Forza Nuova, non sia stata difesa, anzi: è stata bollata dai consiglieri comunali PD come “inopportuna e provocatoria”. Il capogruppo PD di Udine, da noi criticato, ci ha spiegato che poiché il PD deve avere “vocazione maggioritaria”, finché anche uno solo dei nostri potenziali elettori si sentirà turbato da un bacio tra due uomini o tra due donne, noi dovremo necessariamente tenere nascosto quell’amore.
Tra i dirigenti il clima non è migliore. Negli stessi giorni in cui l’Islanda, settimo paese europeo, approvava l’estensione alle coppie dello stesso sesso del matrimonio, Massimo D’Alema ha definito “caricaturale” e “laicista” l’idea di un matrimonio gay e ha dichiarato la sua contrarietà, affermando che i diritti “non si possono imporre per legge”, ma che ci vuole piuttosto un po’ di “carità” per superare le difficoltà che pesano su tanti cittadini e cittadine italiane.
Infine non possiamo non ricordare le tue dichiarazioni, poi smentite, in cui ci chiarivi cosa significhi per il PD “matrimonio”. Dichiarazioni rilasciate, fatto di una gravità evidente, mentre la Corte Costituzionale era ancora riunita per prendere in esame il riconoscimento delle unioni tra persone dello stesso sesso.
È questa la linea del PD sulle tematiche LGBT e sui diritti civili? Va desunta da questa serie di dichiarazioni? Noi non lo crediamo, ma pensiamo che tutto ciò non faccia che togliere al PD ogni credibilità anche in questo campo.
Per conquistare quella credibilità, evitando inutili smentite o prese di distanza da dichiarazioni inaccettabili e spesso tra loro contraddittorie vi è un’unica soluzione possibile: smettere di sfuggire questi temi, confrontarsi e discutere, discutere e discutere.
Tu stesso avevi indicato la via, in occasione del tuo intervento al Congresso di Arcigay, quando annunciasti la nomina di un nuovo Responsabile “Diritti” (in sostituzione di Catiuscia Marini chiamata ad altri impegni), l’inserimento dei temi LGBT nei momenti di formazione del partito nonché la costruzione di un luogo di discussione per le tematiche legate all’Art.3 della Costituzione. Sono passati quattro mesi da quella promessa e proprio in questi quattro mesi sono avvenuti quegli episodi che ti ricordavamo, così come molti altri. Crediamo che sia pertanto necessario procedere al più presto in tal senso.
Ogni giorno perdiamo per strada compagni e compagne, molti dei quali continuano a combattere per i diritti LGBT ma che non credono più sia possibile farlo con il PD. Di questo passo falliremo noi, ma fallirà soprattutto il Partito Democratico. È nostra intenzione continuare la battaglia per i diritti e per il PD, ma potremo farlo solo se capiremo che questo partito è disposto a discutere e confrontarsi su questi temi.
Siamo ormai stanchi di attendere. Se a un anno dalla tua nomina a Segretario del PD, il prossimo 7 novembre, non saranno nemmeno stati creati i luoghi dove discutere e resi operativi gli strumenti minimi per un confronto (come da te promesso), dovremo prendere atto di come questo partito stia continuando su quella strada miope che ne mina alla base l’identità stessa: evitare il confronto per evitare le divisioni.
A quel punto dovremo cambiare la nostra natura collaborativa con il partito: lo faremo pubblicamente, spiegando le nostre ragioni e denunciando quella che noi interpretiamo come il “funerale dei diritti” nel Partito Democratico. Da quel giorno però, e speriamo che ciò non accada, il PD sarà sempre meno “democratico” e sempre più distante dalle sagge parole del Presidente Napolitano.
Restiamo fiduciosi di un tuo celere e risolutivo intervento.
Cordiali saluti
Carlo Santacroce
Presidente 3D – Democratici per pari Diritti e Dignità di lesbiche, gay, bisessuali e trans